Arazzo "Il gioco dei putti"

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Arazzo Manifattura Aubusson, siglato in basso a destra, epoca Luigi XVI.
La parola “putto” deriva dal latino “putus” (fanciullo). In epoca greco-romana i putti rappresentavano il dio dell’amore, Eros. Gli “amorini” erano già molto apprezzati per fini squisitamente decorativi negli affreschi in sculture, fontane, sarcofagi. Da notare che i putti decorativi trovano impiego in contesti molto diversi tra loro: seri e solenni nell’abbellire le statue, con guance gonfie per spruzzar l’acqua delle fontane, malinconici nel sorreggere le ghirlande dei sarcofagi, allegri e dispettosi negli affreschi di vita quotidiana o in questo splendido arazzo francese della Manifattura Aubusson.
Nel XV secolo, con la guerra dei Cento Anni (1337- 1453), gli arazzieri, cacciati dagli inglesi, si rifugiano dapprima nelle città del nord Lille, Arras (da cui nome deriva la parola “arazzo”) e Valenciennes, poi nelle Fiandre dove creano il più importante centro di produzione degli arazzi.
Le materie prime impiegate nella tessitura sono la lana filata ad Arras (“fin fil d’Arras”), importata dall’Inghilterra, la seta d’Italia, i fili d’argento e d’oro di Cipro.

290 x h 232 cm